Tra le biotecnologie più promettenti, possiamo senz’altro annoverare le Verdi, volte al miglioramento della produttività agricola in un’ottica di risoluzione del problema della malnutrizione e di uno sviluppo più compatibile con l’ambiente.
Da sempre la vita dell’uomo è strettamente collegata con le varietà vegetali che gli hanno assicurato cibo, riparo, utensili e mezzi di locomozione. Seppure inconsapevolmente, l’uomo neolitico intraprese una selezione artificiale di plant breeding, scegliendo le varietà più adatte alle proprie necessità, più facili da coltivare e con resa migliore. Molti millenni dopo – dal 1800 circa –, l’uomo scoprì e padroneggiò le prime tecniche di genetica classica, attuando così degli incroci controllati che resero più efficiente questa selezione. Infine, dai primi del ‘900 ad oggi, l’uomo tecnologico si è concentrato sulle attività di laboratorio per massimizzare il miglioramento selettivo, introducendo ad esempio mutazioni favorevoli in loci specifici dei cromosomi e aumentando le possibilità di incrocio controllato, per soddisfare al meglio le proprie esigenze.

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