La base delle biotecnologie rosse poggia sul- le conoscenze sempre più raffinate delle molecole della vita: il DNA, l’RNA, i loro meccanismi di interazione e di sintesi delle proteine, oltre al mondo di virus e batteri. Questi ultimi, infatti, sono spesso usati come modelli di studio, come biofabbriche o come vettori di porzioni di acidi nucleici che si vuole inserire in cellule bersaglio, da curare.
Una delle tecniche più innovative per l’editing genomico è CRISPR-CAS9 messa a punto da Charpentier e Doudna, ricercatrici Premi Nobel per la Chimica 2020. Questo sistema è stato originariamente scoperto nei batteri, nei quali serve come arma di difesa contro i virus, di cui tagliano, inattivandolo, l’acido nucleico. Il metodo CRISPR si basa sulla combinazione di due elementi: un enzima (Cas) e un RNA guida che si appaia al DNA del virus per indicare a Cas il punto in cui tagliare. Il DNA in questione viene dunque tagliato in un sito preciso e può così essere modificato, corretto, inserito in un altro gene, sia in vivo (direttamente nell’organismo ricevente) che ex vivo (all’esterno, su cellule vive coltivate in laboratorio).
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