Le biotecnologie utilizzano le risorse biologiche come importanti alleate per garantire la salute e la sicurezza alimentare, preservare l’integrità climatica, affrontare la povertà e la perdita di biodiversità.
In alcuni casi, anche le sostanze inizialmente inquinanti come il PET rilasciato nell’ambiente possono rivelarsi utili risorse. Il polietilentereftalato prelevato dalle microplastiche dell’acqua, per esempio, viene trasformato in utili aminoacidi dai ricercatori di Università dell’Insubria, Università degli Studi di Milano e Milano Bicocca, nell’ambito del progetto ProPla Proteins from Plastics. Dopo la purificazione e caratterizzazione biochimica degli enzimi in grado di convertire il PET in amminoacidi e il loro inserimento nel batterio Escherichia coli, questi enzimi attraverso il batterio vengono successivamente introdotti nell’intestino delle larve di mosca soldato nero Hermetia illucens.
Il gruppo di ricerca sta studiando come condizionare il microbiota intestinale delle larve di mosca con il ceppo batterico ricombinante ingegnerizzato per migliorare la capacità delle larve di biotrasformare il microPET, generando così valore dalla biomassa dell’insetto, che diventa ricca in proteine, lipidi e chitina. La colonizzazione dell’intestino delle larve da parte del batterio permetterà di utilizzare l’insetto come una sorta di bioreattore in cui le microplastiche rappresen-
tano il carburante per la produzione di molecole da utilizzare in diverse e innovative applicazioni, come i biopolimeri dalle proteine, il biodiesel dagli acidi grassi e altri materiali biotecnologici dalla chitina.