Il concorso Mad for Science è un percorso di ricerca stimolante, che metterà alla prova non solo le e gli studenti, ma anche le e i docenti referenti, che hanno un compito importante di progettazione e coordinamento.

Per questo motivo, Fondazione Diasorin ha sottoposto un questionario a tutte e tutti i docenti che hanno partecipato l’anno scorso, raccogliendo feedback e consigli utili ai nuovi iscritti in nome della cooperazione e della condivisione di buone pratiche.

Come affrontare al meglio la sfida lanciata da Fondazione Diasorin?

Scopriamolo insieme!

I consigli delle e dei docenti 

Sii creativo/a!

La definizione del concept è una parte importantissima del progetto e uno degli aspetti più rilevanti nella selezione delle 50 scuole che passano il turno. Per questo motivo, occorre impegnarsi al massimo, evitando di percorrere strade già tracciate. Il consiglio delle e dei docenti? “Essere creativi”, aprirsi a stimoli diversi, collaborare.

Da dove è possibile però trarre ispirazione?

Tante sono le fonti indicate dalle e dai docenti. Ecco le più frequenti:

  • tanta ricerca bibliografica: riviste di settore e articoli scientifici permettono di approfondire l’argomento, trovare spunti inediti, questioni non ancora risolte;
  • le esperienze passate non per replicarle, ma per spingersi oltre, ponendosi nuove domande;
  • l’ascolto delle e degli studenti e dei loro interessi: quali sono le questioni che stanno a cuore alle e ai giovani? In che cosa desiderano investire il loro tempo? Porsi nuovi interrogativi per trovare nuove soluzioni.
  • il confronto tra classi diverse e tra docenti di varie discipline, per condividere opinioni, trovare nuovi punti di vista. A questo proposito, il brainstorming può essere la metodologia adatta per scovare l’idea più creativa!
  • il territorio: osservare il proprio territorio, individuarne le problematiche e le criticità, per ricercare nuove soluzioni.

Non fare tutto da solo/a!

Come scrive un docente:

“consiglierei a chi si ritiene abbastanza “Mad for Science” di non pensare di potercela fare da solo: non basta una buona idea, un docente e 5 alunni per realizzare un progetto da primo premio! Ci vogliono molte competenze in tanti aspetti e ci vuole un lavoro di squadra sinergico e produttivo.”

La ricerca è anche condivisione, cooperazione e confronto. Per questo motivo, è importante coinvolgere altri docenti, anche di discipline non scientifiche, per dividere il lavoro in base alle conoscenze e alla capacità di ciascuno.

Inoltre, nonostante il progetto richieda un team di cinque studenti, nulla vieta che anche altri ragazzi e altre ragazze possano partecipare, sostenendo i compagni e aiutandoli nel lavoro.

Inoltre, a tutti i ragazzi e le ragazze che avranno collaborato attivamente al progetto verrà riconosciuto l’impegno come ora di PCTO.

Ispira il tuo team!

Riprendendo le belle parole di una docente:

“lasciate che i vostri alunni partecipino attivamente alla realizzazione dei contenuti, lasciate che si esprimano nel modo in cui a loro è più congeniale, fate in modo che il vostro sogno diventi il loro sogno, che la vostra passione diventi la loro passione! In questo modo sarete sicuri che daranno il meglio di loro stessi”.

Ispirare e motivare il proprio team di lavoro è il primo grande compito di buon leader, in quanto persone entusiaste sono più costanti, più disposte a impegnarsi e a non abbattersi di fronte alle difficoltà e dunque più inclini a raggiungere l’obiettivo.

Vuoi scoprire altri consigli?

Clicca qui per leggere i suggerimenti delle e dei docenti su come organizzare il lavoro!