Il concorso Mad for Science è un percorso di ricerca stimolante, che richiede tanta organizzazione e spirito di iniziativa.

Per questo motivo, Fondazione Diasorin ha sottoposto un questionario a tutte e tutti i docenti che hanno partecipato l’anno scorso, raccogliendo feedback e consigli utili ai nuovi iscritti in nome della cooperazione e della condivisione di buone pratiche.

Come organizzare al meglio il lavoro per consegnare in tempo il progetto di ricerca?

Riprendo le parole di una docente:

suddivisione dei compiti, team molto forte con competenze diversificate, lavoro di squadra: questi sono i suggerimenti per chi vuole partecipare a Mad for Science”.

I consigli delle e dei docenti 

Come organizzare il lavoro al meglio nelle varie fasi del progetto?

Ecco alcune idee particolarmente utili.

  • Quando per inviare la proposta progettuale:

Iniziare a lavorare fin da subito

Attivarsi in tempo è il primo grande segreto per riuscire a gestire il lavoro senza stress, tenendo conto anche dei tanti impegni che affollano le giornate scolastiche. Il concorso prevede due grandi scadenze: la compilazione della scheda progettuale e la consegna del progetto definitivo per le 50 scuole selezionate. 

Per questo, è importante iniziare a pensare fin da subito in linea teorica alle cinque esperienze laboratoriali, per poi stenderle in maniera compiuta una volta che il team è stato selezionato.

  • Se il tuo team è stato selezionato tra i 50 finalisti:

Suddividere i compiti

Il lavoro di squadra è l’essenza di un percorso di ricerca, ma anche un’ottima strategia per accelerare i tempi e tenere sotto controllo l’andamento del lavoro. Per questo motivo, è importante coinvolgere:

  • altre e altri docenti per la definizione degli obiettivi, l’attivazione della collaborazione con l’Ente esterno, la gestione del gruppo di lavoro e la definizione delle attività laboratoriali;
  • le e gli studenti per il lavoro di ricerca, per il brainstorming, per la compilazione della scheda progetto, per la stesura della attività. 

Riportando l’esperienza di un docente:

“l’organizzazione del lavoro è stata suddivisa tra i vari componenti del team (docenti e studenti). Le parti generali della scheda progetto sono state condivise e modificate con l’intero team, mentre le parti sperimentali (esperienze, collaborazione con l’Ente esterno, materiali e costi, sicurezza) sono state suddivise tra i docenti: ogni docente lavorava con i ragazzi all’esperienza più idonea alle sue competenze, i ragazzi poi redigevano un report per ogni singola esperienza”.

Definire una timeline

Il rispetto delle tempistiche è un altro aspetto molto importante: talvolta si tende a sottostimare il tempo che si impiegherà a completare un lavoro, con il rischio di trovarsi poi a dover concludere tutto all’ultimo momento.

Per questo, le e i docenti consigliano di definire, fin dall’inizio dei lavori, delle scadenze intermedie da rispettare per controllare l’avanzamento dei lavori e coordinarsi sulle tappe successive.

Una soluzione, ad esempio, può essere quella di organizzare delle brevi riunioni settimanali, o bisettimanali, in presenza o anche a distanza, servendosi delle più comuni piattaforme di comunicazione. 

Vuoi scoprire altri consigli?

Clicca qui per leggere i suggerimenti delle e dei docenti su come affrontare la sfida!