A tutte le scuole partecipanti al concorso al concorso Mad for Science è richiesta la collaborazione con almeno un Ente scientifico esterno all’Istituto per almeno una delle cinque attività laboratoriali indicate nella proposta progettuale.

Ma come scegliere l’Ente esterno e quando attivare la collaborazione?

Abbiamo chiesto un parere alle e ai docenti che hanno partecipato con entusiasmo e impegno alle scorse edizioni di Mad for Science, intervistandoli tramite un questionario strutturato.

Scopriamo insieme quali consigli possono fornire sulla collaborazione con l’Ente scientifico!

La collaborazione con l’Ente scientifico: perché è importante e per quali attività può essere utile

Il principale obiettivo del progetto è far capire alle e agli studenti che cosa significa fare ricerca, cimentandosi nelle sfide, negli ostacoli e nella progettualità tipici di un percorso sperimentale. Per questo motivo, la collaborazione con un Ente scientifico del territorio è essenziale affinché ragazzi e ragazze possano osservare da vicino il lavoro di ricercatori e ricercatrici esperti/e, cooperando con loro e ricevendo supporto professionale in caso di necessità. 

A questo proposito, il contributo dell’Ente scientifico può essere molteplice e può essere richiesto a discrezione del/della referente di progetto ogni qualvolta il team di lavoro ne senta il bisogno. 

A titolo esemplificativo, ecco alcune delle attività in cui l’Ente scientifico può esservi di aiuto:

  • possibilità per le e gli studenti di parlare direttamente con i/le professionisti/e del settore al fine di chiarire dubbi in merito al tema scelto e alla metodologia adottata;
  • organizzare seminari di approfondimento in aula; 
  • ricevere supporto e consigli sulle attività sperimentali realizzabili in un contesto scolastico
  • richiedere una consulenza in merito alla strumentazione e ai reagenti necessari per le attività laboratoriali indicate nella proposta progettuale. Questo aspetto è particolarmente importante per dare concretezza al progetto e l’ente scientifico può essere un aiuto valido non solo per indicare gli strumenti più adatti, ma anche per sceglierli in base al budget messo a disposizione dal concorso.

Ricordiamo che la definizione del piano finanziario sarà richiesta solo nella seconda fase del concorso alle 50 scuole selezionate!

La scelta dell’ente esterno

Come scegliere l’ente con cui collaborare?

La decisione è libera e a discrezione del/della docente referente, purché rispetti tre condizioni: 

  1. deve essere un Ente esterno all’Istituto di appartenenza;
  2. NON deve essere un altro Istituto scolastico di pari grado (sono ammesse le Università, ma non le scuole secondarie di secondo grado)
  3. deve occuparsi a vario titolo di ricerca scientifica in un ambito affine a quello del concorso.

Tra le varie opzioni a disposizione del team di lavoro, la scelta può ricadere su:

  • un dipartimento universitario;
  • il laboratorio di un Ente pubblico di ricerca, tra cui, ad esempio, il CNR. A questo proposito, puoi consultare qui l’elenco degli Enti di ricerca pubblici e qui le dislocazioni territoriali dei CNR;
  • il laboratorio di orto botanico;
  • un centro di ricerca privato;
  • il comparto di Ricerca e Sviluppo di un’azienda o di una start up che si occupa di biotecnologie.

Quando attivare la collaborazione 

La collaborazione con un Ente scientifico è una condizione necessaria per partecipare al concorso Mad for Science. Infatti, già nel documento di iscrizione, la scheda progetto, viene chiesto al/alla docente referente di indicare uno o più Enti con cui si intende collaborare. La scelta, tuttavia, non è definitiva e il team di progetto può decidere, una volta selezionato per la fase successiva del concorso, di eventualmente cambiare la propria preferenza. 

Questo significa che ciascun team, a propria discrezione, può decidere il momento più opportuno in cui attivare tale collaborazione. Come emerge da un questionario sottoposto ai e alle docenti referenti che hanno partecipato alla scorsa edizione di Mad for Science, il 68% ritiene che sia utile coltivare fin da subito la collaborazione, attivandola ancor prima di sapere se la propria scuola sia selezionata tra le 50 migliori, mentre il 32% ritiene che non lo sia. 

Quando dunque attivare questa collaborazione?

Abbiamo raggruppato gli aspetti positivi e quelli negativi dell’attivare la collaborazione fin da subito per permetterti di scegliere con consapevolezza il momento che ti sembra più adatto.

In particolare, gli aspetti positivi riguardano la possibilità di:

  • ricevere supporto e consigli anche nella definizione del concept, fondamentale per essere ammessi alla seconda fase del concorso;
  • portarsi avanti con il lavoro, ottimizzando al meglio il tempo;
  • iniziare a interagire con i ricercatori e le ricercatrici e coltivare insieme lo spirito di squadra;
  • avere la conferma della collaborazione per iniziare a pianificare l’attività di laboratorio.

Tra gli aspetti negativi emerge invece che:

  • alcuni Enti potrebbero negare la propria disponibilità trattandosi di un progetto che non è ancora stato selezionato;
  • il/la docente impiega tempo e risorse nella ricerca dell’Ente con il rischio di non venire selezionati;
  • eccezionalmente, alcuni Enti esterni potrebbero richiedere un pagamento economico per il tempo messo a disposizione, rappresentando un costo troppo alto per l’Istituto.

Alcuni suggerimenti per gestire al meglio la collaborazione!

Ecco tre consigli per gestire al meglio la collaborazione con l’Ente scientifico sulla base delle esperienze dei e delle docenti che hanno partecipato attivamente all’edizione dello scorso anno:

1. Informa l’Ente sui vincoli e le opportunità che la scuola impone e offre ai propri studenti

Per gestire in maniera efficace l’attività laboratoriale realizzata in collaborazione con l’Ente, è necessario chiarire precedentemente ciò che le e gli studenti possono svolgere all’interno dell’ambiente scolastico e ciò a cui invece non sono abilitati: misure di sicurezza, strumenti che possono o non possono utilizzare, ecc. 

2. Crea una “classe” virtuale per incontri periodici

La tecnologia può essere molto utile per gestire la collaborazione con l’Ente scientifico, ottimizzando il tempo e le energie di tutti e tutte i/le partecipanti. Ad esempio, strumenti come Zoom o Google Meet permettono di pianificare incontri periodici da remoto, durante i quali il team avrà la possibilità di confrontarsi con i ricercatori e le ricercatrici sulle difficoltà emerse e i progressi raggiunti.

3. Sfrutta le collaborazioni in essere della tua scuola

Se il Dipartimento di Scienze della tua scuola collabora già in modo efficace con Enti scientifici, puoi utilizzare questi contatti anche per il concorso Mad for Science! Questo ti consentirà di risparmiare tempo nella ricerca e ti permetterà di approfondire percorsi di ricerca che avete già avviato insieme.